DAL COLLEGAMENTO ZOOM CON SHAJEER DEL 17-05-2020
Prima di parlare, facciamo una piccola pratica per portare attenzione dentro di noi attraverso il respiro.
Dove c'è la nostra attenzione, lì ci sarà anche la nostra mente.
Iniziamo.
Conto fino a quattro mentre inspiro.
Trattengo contando fino a due all'altezza della fronte.
Conto fino a 6 o fino a 8 mentre espiro.
Posso accompagnare all'inspirazione la parola SO e all'espirazione la parola HUM. Tra SO e HUM, ci sono i pochi secondi in cui trattengo il respiro.
Poi strofino le mani tra loro velocemente, le avvicino al viso senza toccarlo ma come se volessi lavarlo.
Strofino ancora le mani tra loro e mi fermo. Con le mani una davanti all'altra, le allontano e le avvicino tra loro concentrandomi su ciò che sento nello spazio tra di esse. Ciò che sento è il magnetismo.
Posso sentire l'energia in questo modo. Porto le mani verso di me, portando quell'energia verso il mio cuore e poi verso il mio mondo esterno.
E dico Namasté.
Namasté non è solo un gesto, è un modo di trasmettere la mia energia nel mio mondo interno e anche esterno.
In questi giorni possiamo usare questo gesto per trasmettere il nostro amore, la nostra luce, la nostra energia a ciò che abbiamo intorno.
Il gesto che accompagna il Namasté, ha la forma di un piccolo fiore, dove il fiore è il nostro cuore e ci apriamo alla luce.
Questo ci da' anche una protezione dall'esterno.
La cosa che vorremmo imparare a fare è cambiare la frequenza dei nostri pensieri. Ma la frequenza che hanno già adesso i pensieri che abbiamo, come si è creata?
Pensiamo ai fiumi.
Tutti i fiumi nascono da una sorgente e si dirigono verso il mare.
Ogni singolo fiume, durante il suo percorso, incontra terreni, piante, affluenti diversi e la sua composizione iniziale, cambia.
Anche noi, quando nasciamo, alla nostra purezza, iniziamo ad aggiungere esperienza attraverso ciò che abbiamo visto, imparato e conosciuto grazie ai nostri sensi.
Il fiume non può tornare indietro alla sorgente per cambiare qualcosa.
Noi, invece, possediamo la capacità di vedere cosa portiamo con noi, grazie alla memoria. Come funziona la memoria?
Tutto quello che in ogni istante, ogni giorno ci arriva, lo confrontiamo con quello che già abbiamo dentro alla nostra memoria, al nostro archivio personale.
Questo confronto crea una frequenza emotiva.
Tutti siamo in possesso anche di una memoria istintiva che ci ha permesso di mangiare, piangere, camminare e che ci aiuta a sopravvivere sulla Terra.
Quando abbiamo iniziato ad accumulare nuove esperienze, che si sono convertite in ricordi dentro di noi, abbiamo creato una memoria collettiva (nel senso di collezione).
Ciò che diventa utile è imparare ad usare degli strumenti per pulire la nostra memoria e creare più spazio.
Quando diamo attenzione a ciò che abbiamo registrato nel tempo come vero, abbiamo deciso che per noi è così, senza metterlo in dubbio. Da quel momento, il nostro mondo è diventato più piccolo. Come può arrivare un'altra frequenza?
Osserviamo quelle cose che giudichiamo come: "Questo è così!".
Tante volte rimaniamo con una situazione o un pensiero che è stato pensato 10, 20 o 30 anni fa.
Volendo fare un paragone in termini informatici, dovremmo tutti avere un antivirus per ripulire la nostra memoria e riattivare il nostro programma.
Per fare questo il primo passo è chiedersi sempre:
"E' giusto per me o no?"
Tutto è possibile, con la nostra intenzione, dedizione e la direzione verso l'intenzione.
Quando ci sono questi 3 strumenti, possiamo fare tutto.
Tutto questo è semplicissimo.
Gli strumenti sono semplici.
Basta ricordarsi che l'unica cosa che non cambia mai sono i cambiamenti e che ognuno di noi è magico.
Il prossimo incontro con Shajeer si terrà Domenica 24-05-2020 alle ore 9.30 su Zoom.
Gli incontri sono gratuiti.
Per partecipare inviateci una mail o iscrivetevi al gruppo Facebook di Tribalosophy.
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